Amici da sempre

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Ardesia dipinta a olio

venerdì 16 gennaio 2015

Gnocchi al pesto di nonna Giovanna


Gnocchi al pesto di nonna Giovanna

Ingredienti per 4 persone:
per gli gnocchi:
2 kg di patate
400 g di farina più il necessario per la spianatoia e la tovaglia

Lessate le patate con la buccia,  sbucciatele, schiacciatele e fatele raffreddare quindi impastatele con la farina. Ottenuta una pasta morbida dividetela in vari pezzi,  da ognuno poi ricavate tanti cilindri di circa 10 cm e  delle dimensioni di un dito e tagliateli in tocchetti lunghi piu' o meno 2 cm. Rotolate velocemente ogni pezzetto sull'attrezzo apposito per rigarli, o, in mancanza come fa nonna Giovanna premendo leggermente per ottenere una piccola fossetta e poi rigateli con la forchetta. Man mano che sono pronti allineate gli gnocchi su una tovaglia leggermente infarinata. Cuocete gli gnocchi in molta acqua salata tuffandone pochi per volta e scolandoli per bene con una schiumarola appena vengono a galla. Condire con il pesto meglio se è stato preparato con il mortaio.




Ricetta per preparare il pesto:

Pesto
100 gr. foglie di basilico rigorosamente liguri di colore verde smeraldo piccole
40 gr. pinoli
100 gr. parmigiano grattugiato (o grana padano)
20 gr. pecorino sardo
100 gr. olio extravergine d'oliva delle riviera ligure
mezzo spicchio di aglio
6 gr sale grosso marino



Mettete nel mortaio (che deve essere rigorosamente di marmo con pestello di legno) l'aglio e il sale così, quando aggiungete le foglie di basilico (lavate ed asciugate), queste rimarranno di colore verde intenso. E' importante che le foglie non si impastino sul fondo del mortaio, ma sulle pareti, amalgamando in senso rotatorio, lentamente e senza violenza. Dopo il basilico mettete i pinoli e i formaggi. Infine aggiungete, goccia a goccia, l'olio.
Un segreto per renderlo più delicato e digeribile, togliere l'anima all'aglio.


"Togliere l’anima all’aglio e molto semplice, se guardando lo spicchio
 si vede uscire un ciuffetto verde dalla punta basta dividere lo spicchio a metà,
 per lungo ovviamente e togliere il centro dello spicchio che somiglia
 a un germoglio ed ecco fatto

Ricetta della "Fugassa" fatta in casa ( variante con patate)

Questa ricetta tramandata da mamma Luisa, mi ricorda ancora il profumo della focaccia appena sfornata che inebriava l'aria  della casa, nelle sere d'inverno.

Ricetta della "Fugassa" fatta in casa ( variante con patate)

Appena sfornata!




Pronta da cuocere

La focaccia alla genovese, in dialetto “a fügassa”, è una specialità tipica della cucina ligure, e la tradizione della sua antica preparazione è cosi radicata nei genovesi, che ha fatto diventare la focaccia alla genovese un presidio slow food.
Le origini della vera focaccia alla genovese sono da ricercare nella notte dei tempi, tanto che viene preparata ormai in tutto il mondo, anche se è praticamente impossibile ricreare la sua fragranza e la sua bontà al di fuori del capoluogo ligure.
La focaccia alla genovese deve essere alta mediamente due centimetri, croccante, morbida e friabile, mai gommosa, lucida d'olio ( sempre extra vergine della riviera, che ne amplifica lo spettro aromatico); alcuni, prima d'infornarla, usano bagnarla con una leggera spruzzata di acqua e olio.
Il suo buonissimo profumo appena sfornata dura ore e ore in tutta la casa, si consiglia di mangiarla calda e  rovesciata....
 in modo che le papille gustative incontrino prima il sapore ardito del sale, poi quello gentile dell'olio e, infine, quello rassicurante della pasta. Un modo tutto genovese di mangiare la focaccia, è quella di inzupparla nel caffè latte o di  accompagnarla con un bicchierino di vino bianco ligure.
Provate ad assaggiarla, e ne rimarrete piacevolmente colpiti!
Ricetta:
Ingredienti
500 g di farina
300 g di patate
mezzo cubetto di lievito

1 tazza grande di acqua tiepida
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
.


Preparazione Ricetta
Sbucciate e bollite le patate, poi passatele nello schiacciapatate e impastatele con la farina, salate, sciogliete il lievito in acqua tiepida e aggiungetelo all'impasto, che lavorerete con le mani sino ad ottenere una pasta morbida. Ungete una teglia con olio, stendete la pasta e create su tutta la superficie dei buchi con le dita delle mani, che avrete prima bagnato di acqua e olio. Lasciate lievitare per un paio di ore, poi mettete in forno per circa 30 minuti a una temperatura di 180°.Uscita dal forno cospargetela di sale e olio extra vergine d'oliva.

Buonissima!

Ricetta "Pesce azzurro al forno con patate, a km 0"

     
                              Mar Ligure "Noli, oggi come allora"...
                         ricordando una bella gita 
                         sulle spiagge della 
                         Liguria di Ponente

I pescatori mentre tornano con il pescato





Nome del pesce azzurro "cavalle", della famiglia degli sgombri




Ricetta facilissima e gustosissima!

"Cavalle al forno di Deborah"
(per 4 persone)
Tre cavalle di media grandezza
aglio e prezzemolo tritato
mezzo bicchiere di vino bianco
sale
pepe
pangrattato
olio extravergine d' oliva ligure
(segreto per renderle ancora più delicate e saporite
provate ad inserire un pezzetto di rosmarino all'interno del pesce.

Un ringraziamento speciale a nonno Antonio per la sua gustosissima ricetta.
Puliamo i pesci dalle interiora, (non serve squamarli perché non hanno squame)

Versare in un tegame antiaderente 5 cucchiai di olio
 e il mezzo bicchiere di vino bianco.

Adagiare i pesci e
all'interno inserire aglio e prezzemolo tritati finemente,

 sale e pepe, (rosmarino),
ripetiamo la stessa operazione anche sulla superficie dei pesci.
Sopra alle cavalle versiamo una bella manciata di pangrattato,  

un filo  d'olio e inforniamo
per circa una ventina di minuti a 190° gradi.
A piacere si possono friggere 3 patate( tagliate a fettine sottili)  e aggiungerle
 al pesce prima di metterlo a cuocere nel forno.

Pesce appena pescato al forno, squisite ed economiche
come tutto il pesce azzurro.

Buon appetito a tutti!
                                                              "La Cavalla"


 La cavalla è un pesce a disponibilità stagionale e in estate (come molte altre specie) si avvicina alle coste liguri  per ottimizzare il proprio ciclo riproduttivo. È considerato in un certo senso il “parente povero” dello sgombro, e il suo prezzo di vendita è nettamente inferiore. Come gli altri Sgombridi, costituisce infatti una varietà ittica caratteristica della pesca nel Mar Mediterraneo per cui, avendo la possibilità di sfruttare la cosiddetta filiera corta, il suo costo al dettaglio è generalmente tra i più bassi. Purtroppo capita con una certa frequenza che sia venduto come sgombro, al prezzo di quest’ultimo, cioè a più del doppio del suo valore… Attenzione quindi, e imparate a distinguerli bene. La carne del lanzardo, tenera e poco spinosa, gustosa non meno di quella del più pregiato sgombro, è caratterizzata da un elevato contenuto lipidico (leggermente superiore a quello degli altri esemplari di pesce azzurro) che ne esalta la morbidezza, ma allo stesso tempo incide pesantemente sulla differenza qualitativa del prodotto congelato, che perde consistenza e palatabilità rispetto a quello appena pescato. Al banco le carni devono essere sode, l’occhio vivo e convesso e i colori ancora vivaci.
Può essere consumato sia fresco che conservato (sottolio, in salamoia, surgelato e congelato); il metodo di cottura più idoneo è senza dubbio l’arrostimento sulla brace. A volte, aprendolo, si possono trovare al suo interno le uova, che, fatte soffriggere con alcune alici e un po’ di prezzemolo, possono diventare un’ottima bottarga spalmabile su una focaccia al forno o su tartine abbrustolite.
Il suo prezzo è molto contenuto, circa 6 euro al chilo.